CICERI FRANCESCA (1904 - 1988)
Nota soprattutto col nome di Vera, uno dei nomi acquisiti nella cospirazione e nella Resistenza, Francesca Ciceri nasce a Rancio di Lecco. All'età di undici anni è già al lavoro in una fabbrica metallurgica. Alla fine della prima guerra conosce Gaetano Invemizzi, acquatese, sindacalista, reduce dalla guerra, poi costretto dal fascismo a lasciare l'Italia a motivo delle sue idee "sovversive". V era lo raggiunge a Parigi dove i due giovani si spoosano. Dal 1931 essi tornano più volte in Italia per ricomporre le file della lotta clandestina. Nel 1936, essendosi ricongiunti a Milano, vengono arrestati e condannati Gaetano a 14 anni e Vera a 8, con l'accusa di cospirazione contro lo Stato e ricostituzione del Partito comunista. Vera sconta la pena a Perugia ed esce anticipatamente dal carcere grazie alla nascita dei figli del principe ereditario. Nel 1943 col marito sale in Ema all'indomani dell'3 settembre, a costituire la brigata partiigiana "Carlo Pisacane" che verrà attaccata da soverchianti truppe tedesche nel primo rastrellamento d'autunno 1943. Donna di forte carattere, animata da incrollabili principi, Vera ha lasciato un esempio di coerenza e di forza d'animo non comuni. Muore a Lecco, agli inizi del 1988. (Gianfranco Scotti).
Vedi anche http://resistenti.altervista.org/vera.htm
http://www.55rosselli.it/protagonisti/francesca_ciceri.htm
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